Patate dei Nebrodi

Patate di montagna dei Nebrodi, ancora un Presìdio per la Sicilia

Il Presidio delle Patate di montagna dei Nebrodi è nato per promuovere questo prodotto unico nel loro territorio di coltivazione. Tra gli obiettivi più importanti, la salvaguardia delle varietà tradizionali e il riconoscimento dell’importante ruolo degli agricoltori, che dovranno continuare a prestare particolare attenzione alla sostenibilità delle pratiche agricole per la tutela dell’ambiente, del paesaggio e della salute. Il Presidio promuoverà le patate di montagna sul mercato locale, regionale e nazionale, contribuendo a rilanciare le attività agricole e il turismo nei Nebrodi. I produttori e i sostenitori del progetto, inoltre, intendono coinvolgere anche le scuole, per diffondere la conoscenza delle tradizioni agricole locali e promuovere l’educazione ai consumi alimentari consapevoli e al rispetto dell’ambiente.

Area di produzione: Altopiano di Floresta, Raccuja, Ucria, in provincia di Messina. Il Presidio è sostenuto dai Comuni di Floresta, Raccuja e Ucria.
Stagionalità: le patate si raccolgono a mano da fine agosto e si conservano fino ad aprile.


Tra i noccioleti e l’inizio del bosco, nelle fertili radure dell’altopiano di Floresta, Raccuja e Ucria, si coltivano patate fin dall’Ottocento. Sono varietà settembrine, ossia raccolte nel mese di settembre. Chiamate localmente “nustrale”, si differenziano in tre tipologie: a pasta gialla con buccia rosa, a pasta gialla con buccia gialla e cosiddetto “biancone”, oramai poco diffuso, con pasta e buccia completamente bianche. Si tratta di tre ecotipi locali, frutto di una costante selezione dei contadini, che li hanno conservati e trasmessi di generazione in generazione.

Le patate sono sempre state fondamentali nell’alimentazione contadina: ricche di amido ben digeribile e di minerali, come il potassio e il magnesio, hanno rappresentato un alimento nutriente e alternativo ai cereali, specialmente durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. La prima testimonianza scritta su queste varietà risale al 1914, e si trova in un estratto dell’annuario di Sicilia “la trinagria”. Si coltivavano specialmente per il consumo familiare e la vendita delle eccedenze raggiungeva i mercati di Messina, Catania e Palermo.

Oggi, le patate di montagna si coltivano su pochissimi ettari, in un areale piuttosto limitato all’interno del Parco Naturale dei Nebrodi, a quote che vanno dai 700 ai 1300 metri di altitudine, di fronte al Monte Etna. I terreni sciolti, composti da rocce sedimentarie, insieme al clima fresco, piovoso e ventilato, costituiscono le condizioni ambientali adatte per la loro coltivazione: questi tuberi, infatti, non temono il freddo, ma piuttosto il caldo, la siccità e l’umidita.
Si seminano da metà maggio a metà giugno, in solchi distanti 60-70 centimetri preparati su un letto arato superficialmente, sminuzzato e fertilizzato con letame proveniente da allevamenti bovini e ovicaprini locali. Quando le piante raggiungono circa sette centimetri di altezza, si rincalza il terreno con l’uso di zappe, eliminando le erbe infestanti. Grazie al clima piovoso e ventilato gli agricoltori non devono irrigare e le colture non sviluppano malattie. In anni recenti, nei campi è comparsa la dorifora, un coleottero parassita, che i produttori eliminano manualmente. Terminato il ciclo vegetativo delle patate, di circa 100 giorni, sui terreni si coltivano mais e fagioli di carrazzo dei Nebrodi, un altro Presidio Slow Food.

La patata con la buccia rosa, solitamente, ha dimensioni più piccole e una buona consistenza. Con la cottura rimane integra e quindi si presta a essere fritta, cotta al forno e in padella. La patata la buccia gialla ha sapore delicato ed essendo più morbida, è ideale per arricchire minestroni, zuppe e frittate. Il biancone è una patata di grandi dimensioni, poco compatta, meno adatta a una lunga conservazione e utilizzato anch’esso per minestroni e zuppe.

Referente Slow Food del Presidio
Giuseppe Mormino
Tel. 392 1990199
avvmormino (at) gmail.com

Referente dei produttori del Presidio
Stefano Lembo
Tel. 340 9207804
stefano.le86 (at) tiscali.it


Agrozootecnica Keria
Ucria (Me)
S. Antonio del prato
Tel. 349 4359493

Antonio Bongiovanni
Raccuja (Me)
Tel. 377 5277542

Fattoria Borrello
di Annalaura Borrello
Raccuja (Me)
Tel. 338 6316599

Salvatore Cugno
Ucria (Me)
Via P. Bernardino
Tel. 347 9221008

Domenica Faranda
C/da Castello
Ucria (Me)
Tel. 328 1923127
mimma.f86@gmail.com

Fratelli Gullotti
Floresta (Me)
Via Umberto I 180
Tel. 388 1726726
alessiagullotti96@gmail.com

Donatella La Mancusa
Raccuja (Me)
Tel. 320 1846777

Stefano Lembo
Ucria (Me)
C/orelluso
Tel. 340 9207804
stefano.le86@tiscali.it

Giuseppe Liuzzo
Floresta (Me)
Tel. 324 5361421

Giuseppe Marzullo
Floresta (Me)
Tel. 380 3027982

Maria Merendino
Raccuja (Me)
Tel. 380 6362401

Tiziana Trovato
Ucria (Me)
C/da Minissale
Tel. 324 7717808

 

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